Il Not Perfect è un gruppo di tangueros della "comunità tango" di Montreal.
Con
umorismo, vogliono esplorare ed esporre i codici, i protocolli e le
regole di tango, in particolare quelle che promuovono la coesione del
gruppo e l'armonia dei ballerini sulla pista e nella milonga.
Trova l'errore!!! Questi piccoli gioielli sono il dono che questo
gruppo ha generosamente offerto a tutti coloro che desiderano
trasmettere lo spirito positivo del tango e partecipare allo
sviluppo di questa attività culturale unica!
Danzare il tango argentino durante la
gravidanza aiuta la coppia a stare bene, sentirsi belli e a riscoprirsi
coppia anche se si aspetta un figlio. Trasmettendo al bimbo una
straordinaria sensazione di benessere
di
M.Cristina Renis
Divertente, terapeutico e anche molto sensuale. È il tango
argentino, leggendario ballo di coppia recentemente proclamato
dall’Unesco patrimonio dell’umanità, che si può ballare anche durante la
gravidanza con straordinari effetti dal punto di vista del benessere psico-somatico.
Questo ballo, che già alla fine dell’Ottocento funzionava come
valvola di sfogo per gli immigrati europei nei sobborghi di Buenos
Aires, si ballava nelle fumose milonghe, di notte, dopo una giornata di
lavoro e serviva per scaricare energia e recuperare autostima e senso di
appartenenza alla comunità. Negli ultimi anni c’è un vero e proprio boom del tango,
rivalutato non solo come danza, ma anche per le sue virtù terapeutiche.
Tanto che al Policlinico Gemelli di Roma si tengono corsi di “paso
doble” per curare la depressione negli anziani e nei convalescenti e al
San Giuseppe di Milano hanno introdotto la tangoterapia nei protocolli clinici
per il recupero di malattie come morbo di Parkinson, sclerosi multipla,
esiti di ictus, disturbi dell’equilibrio e patologie croniche
respiratorie e cardiocircolatorie. Ma è sulle relazioni e sulla vita di coppia che il tango fa miracoli:
uno studio scientifico dell’Università di Francoforte ha sottolineato
che ballare il tango aumenterebbe il livello di testosterone (l’ormone
dell’eccitazione) nell’uomo e l’emotività nella donna, rendendola più
incline al contatto fisico e pronta per abbandonarsi al piacere. Non c’è
da meravigliarsi quindi, se molti psicoterapeuti lo consigliano a
mariti e mogli in crisi per recuperare intimità e intesa, proprio per la
straordinaria carica erotica dei passi e delle figure.
Ma se una coppia è serena e aspetta un bimbo? Può avvicinarsi a
questa danza divertendosi e sfruttarne queste straordinarie virtù? Ne
abbiamo parlato con Cecilia Maraviglia, terapista manuale osteopatica e
insegnante di Feldenkreis che, insieme a Rino di Domenico, esperto
ballerino, tiene corsi di tango argentino “a tre” presso Lalunanuova di
Milano (via Settembrini 3, tel. 02.66984453, 349.3974954).
Come è nata l’idea del “tango a tre”?
“Ballo
da quando avevo cinque anni, sono stata acrobata, ballerina e da nove
anni ballo il tango argentino. Ho quattro figli e la danza mi ha sempre
aiutato moltissimo nelle gravidanze. Per questo ho avuto l’idea di voler
suggerire qualcosa di piacevole da fare in coppia (anzi in tre) durante
la gravidanza: si sa che nei mesi dell’attesa si tende a essere
pantofolai, la danza, invece, e in particolare il tango, consente di
fare attività fisica in modo piacevole, vivere insieme momenti di
divertimento, relax e, perché no, di corteggiamento. Il tango, in fondo,
è un modo di camminare abbracciati e danzarlo in tre, cioè con un
bambino in pancia, rende il cammino della nuova famiglia un cammino di
armonia, serenità e bellezza, facendo contemporaneamente riscoprire alla
coppia il sentirsi coppia anche se si aspetta un figlio”.
E il bambino, riesce ad percepire questa serenità?
“Certamente. Durante la gravidanza il bacino della donna
è “la culla del bambino“ e la danza può sostenere il dialogo silenzioso
della mamma con il suo bambino, che cresce nel suo mare privato e
viene coccolato dai movimenti oscillanti della danza. E poi una mamma e
un papà che sono felici e stanno bene insieme riescono a trasmettere al
feto una straordinaria sensazione di benessere”.
Ci sono controindicazioni nel ballare il tango in gravidanza?
“Assolutamente no. Noi lo consigliamo dal terzo mese in poi, si può ballare tranquillamente fino alla nascita.
Presso la Lunanuova, inoltre, sono presenti varie ostetriche che
possono dare consigli a ogni donna gravida e fugare ogni dubbio di
carattere medico”.
Come si svolge la danza?
“Il
tango nasce come ballo di coppia e la sua peculiarità è
l’improvvisazione, resa possibile da un codice comunicativo non verbale
usato dai ballerini: l’uomo guida e la donna risponde con l’equilibrio,
instaurando una sintonia di coppia. Si danza sulle mezze punte,
camminando all’indietro al ritmo di musiche passionali. Ma è importante
anche la fase precedente il ballo, cioè l’invito: nella milonga,
infatti, le donne stanno sedute e puntano un ballerino (perché piace
come balla o perché ha un buon odore) finché non vengono invitate a
ballare. È quindi la donna che decide chi deve invitarla tramite un
gioco di sguardi e di seduzione. È un momento in cui si sente come un pavone e che rafforza al massimo la sua autostima.
Non solo: il tango è un ballo di contatto fisico perché si balla con un
appoggio “cuore a cuore”, con i bacini sono un po’ lontani perché le
gambe della donna devono svolazzare”.
E in gravidanza? Come si balla col pancione?
“Nelle nostre lezioni di tango le coppie in attesa ballano una danza attorno al bambino,
proprio per la presenza della pancia, soprattutto se pancione. Inoltre
in gravidanza il gioco di seduzione con lo sguardo è amplificato: la
donna è al massimo della sua potenza femminile, è naturalmente sexy e
con il tango riesce a recuperare autostima e consapevolezza del proprio
status e della propria bellezza, aiutandola a riappropriarsi delle
proprie capacità se dovesse per caso avere difficoltà ad accettare il
proprio corpo che cambia. Insomma, è una danza che agisce positivamente
sulla sfera fisica, psicologica e relazionale. Non solo. Il tango in
realtà è un momento di bellezza, fatto di armonia ed equilibrio, e
genera piacere non solo per chi lo balla ma anche per chi lo osserva. E
ballare il tango con una donna incinta è un po’ come ballare con una
dea!”
E il bambino?
“Il bambino, dal canto suo, viene cullato
dai movimenti della danza e percepisce il gioco dei suoi genitori e
l’armonia della loro danza che lo abbraccia. Una fantastica coccola
pre-nascita”.
Tango in gravidanza: ci sono effetti benefici anche dal punto di vista fisico?
“Certo.
Per la particolare tecnica di esecuzione dei passi, obbliga a
migliorare la consapevolezza e il controllo della propria corporeità,
migliorando progressivamente l’equilibrio, la postura e la qualità del
movimento. In più la schiena dritta conferisce un portamento elegante e,
sentendosi in armonia con il corpo del partner, ci si muove in modo più
aggraziato.
Infine non bisogna dimenticare che il tango è fatto anche di ascolto
del ritmo (che cambia a seconda che la musica sia del tango, della
milonga e del vals) e dei movimenti, quindi è fondamentale la
respirazione, che è uno dei principali esercizi in gravidanza; inoltre
stimola la circolazione e aiuta a tenere in esercizio il pavimento
pelvico”.
E se ci fosse un futuro papà che non volesse (o non potesse) accompagnare la propria donna in attesa?
“Nessun
problema, perché ogni tanto nella milonga si fa il cambio di coppia,
per cui si cambia partner. E a volte si trova anche un partner con cui
si riesce a stabilire una sintonia ancora più forte o a percepire più
gentilezza”.
Che tipo di abbigliamento consiglia?
“Nessuno in particolare, ma qualcosa che ci faccia sentire comodi e soprattutto belli:
c’è chi si sente bello nel ballare in tuta e chi invece con un abito
elegante. Ciò che si indossa non fa differenza, l’importante è sentirsi
interiormente belli perché la lezione è un momento da dedicare alla
bellezza”.
E le scarpe?
“A volte siamo tutti a piedi nudi,
poi consigliamo delle scarpe con tacchi quando si acquisisce
familiarità con i movimenti dei piedi. E comunque non sono mai tacchi
alti che possono ostacolare o mettere in difficoltà le donne che non
sono abituate”.
Ci si affatica? Può venire il fiatone?
“Assolutamente
no, anzi dopo un’ora e mezza di lezione si esce rigenerati e con tanta
energia. I corsi si svolgono il venerdì sera a partire dal 1 marzo,
dalle 20 alle 21.30. In genere consigliamo gruppi di 12 incontri. Il
costo? 10 euro a persona”.
Insomma, non bisogna certo essere dei maghi della danza per muovere i
primi passi di tango: se poi si superano i primi step e le prime goffe
pestate di piedi, pare che sia un toccasana divertente davvero adatto a
tutti, anche al nascituro.