martedì 11 febbraio 2014

"Tango, baile social

Si sente tanto parlare di questo aspetto del Tango, ho pensato quindi di proporre  il punto di vista di un direttore editoriale argentino che pubblicò il suo pensiero proprio sull'argomento.
L'articolo non è brevissimo, ma non vi stancherete perché è molto interessante.
Buona lettura!

.... "Il tango è una danza sociale, se io ballo con il mio gruppo di amici solamente, non solo boicotto gli altri ballerini (magari anche solitari) ma boicotto la Milonga. Coloro che vanno alla Milonga da soli e non hanno alcuna possibilità di ballare non ritornano più. Nella Milonga ballano solo quelli che si conoscono, ma fino a quando? Questo è contrario al concetto di tango sociale.
Spesso mi dicono "io non vado a prendere lezioni perché non ho una partner". Nel tango, soprattutto, non è necessario avere un partner fisso. L'essenza del tango non è ballare sempre con la stessa persona. Il tango è (e dovrebbe essere) improvvisazione, sulla base di un linguaggio del corpo che può essere applicato in qualsiasi parte del mondo dove si insegna la tecnica adeguata e non coreografie e figure specifiche.

Il tango, come lingua per comunicare, si compone di molte lettere di un alfabeto tecnico che si sono unite assieme a creare un linguaggio del corpo che ci permette di interpretare la musica e comunicare quello che sentiamo al partner. E' come se il nostro corpo fosse un ulteriore strumento dell'orchestra che scopre nuove dimensioni o gradi di libertà al di là di ciò che ci possono dare la musica ed i testi.
Questo meccanismo di comunicazione reciproca attraverso l'interpretazione, e l'improvvisazione stessa, sono la sfida: la sfida di ballare il tango. Mi chiedo allora: "Io sono in grado di comunicare agli altri quello che sento (musicalmente) quando Donato suona un tango?"; "Sono in grado di ballare bene con la mia partner, per valorizzarla?"

Se ballo sempre con lo stesso partner, non lo potrò mai scoprire, perché i movimenti diventano automatici e non è più una danza, è ginnastica, diventa noioso e meccanico. Attenzione! Non mi riferisco alla "sensualità" all' "intimità dell'abbraccio", o per alcuni, al " tango sessuale "(?). Chi lo interpreta così non ha capito nulla, o non va alla Milonga per ballare. Ci va con altre intenzioni. La più probabile è, che con tutte le più buone intenzioni, oltre a non saper
ballare, scambia questo posto comune con un film di Hollywood o il teatro in cui le scene di tango suggeriscono interpretazioni commerciali.

Il tango sociale è un'altra cosa, l'ideale sarebbe che in tutte le Milonghe tutti ballassero con tutti.
Vogliamo che il tango sia sociale? Vogliamo che la Milonga sopravviva? Allora lasciamo cominciamo ad ampliare i nostri orizzonti e facciamo ballare tutti, anche quelli che non conosciamo.
E qui ci sono gli insegnanti che hanno la maggiore responsabilità. Non solo dovrebbero insegnare a ballare (bene), ma trasmettere le regole del comportamento sociale che è importante almeno quanto la danza. E agli allievi il dovere di apprendere ed applicare (bene) danza e codici".
 
  (Traduzione libera).